Home PageContattiLinkLegislaturaAMRBALe AdozioniColonie FelineScambio Banner
Speciale Cani di RazzaMicioni SelvaticiSpeciale CanidiGatti di RazzaGattili e Associazioni
Area Download tutto GattoAllevamentiGlossario dell'AllevatoreMappa Sito Tuttipazziperigatti

Introduzione
Anatomia
Il Linguaggio
Alimentazione
L'igiene
Dal Veterinario

La Storia
Arte
Film
Citazioni
Racconti

Eventi
Le vostre foto
Foto Miciose
Gif Gattesche
PPS

I miei Gatti
Gatti di Strada
Eventi Tigullio
La mia Terra

Libri Consigliati
La Musica

Il Cane
Alimentazione
Io e il Cane
Educare il Cane
Riproduzione
Unità Cinofile
Lista Razze
Gif Canine

                             Sacro di Birmania
                                               

                                                             
Storia
Secondo la tradizione il Birmano discenderebbe dai gatti dei templi birmani, in particolare dalla gatta Sita, portata gravida in Francia nel 1919 da August Pavie. La leggenda associa infatti il Birmano ad un gatto bianco di nome Sinh, vissuto in un tempio dedicato alla dea Tsun-Kyan-Kse, dagli occhi di zaffiro, insieme al sacerdote Mun Ha. Ma il tempio fu attaccato dai predoni che uccisero il sacerdote assorto in preghiera. Il fedele Sinh saltò sul suo corpo per proteggerlo e fissò il suo sguardo su quello della Dea. Improvvisamente la sua candida pelliccia assunse una tonalità dorata e i suoi occhi diventarono blu mentre le zampe, il muso e la coda virarono dal bianco al bruno della terra. Quanto ai suoi piedi , che posavano sul corpo senza vita dell’amato padrone, rimasero bianchi come la neve, quasi a voler simboleggiare la purezza del suo spirito. Da quel momento tutti i gatti di quel colore furono considerati sacri. Contrariamente a quanto suggerisce il nome e la leggenda che lo circonda il Sacro di Birmania è francese. I primi soggetti sarebbero selezionati dall' incrocio di un Siamese “ guantato “ con gatti a pelo lungo bianco ( Angora bianco o Persiano bianco nella regione di Nizza in Costa Azzurra per fare la prima apparizione nella esposizione felina di Parigi nel 1920, si trattava di una femmina seal point Poupée de Madalpour. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la razza stava per scomparire e solo grazie ad una unica coppia di gatti Sacri di Birmania rimasti, risultanti dal Libro Origini Francese, si poté andare avanti con l'allevamento della razza. Nel 1959/1960 la razza venne introdotta negli Stati Uniti e successivamente nel 1965 in Gran Bretagna dove venne riconosciuta ufficialmente.

Morfologia
Il  Sacro di Birmania è un Gatto di struttura da media a forte, con ossatura robusta, ma il corpo è leggermente allungato, massiccio e possiede una muscolatura elastica. Con il pelo sottile e setoso, morbido, di tipo semilungo con poco sottopelo, corto sul muso, si allunga gradualmente sulle guance e diventa lungo e folto attorno al collo dove forma un’abbondante gorgiera. Sul dorso e sui fianchi rimane lungo, si accorcia leggermente sulle zampe, è ondulato sul ventre e non si annoda. Il gatto Sacro di Birmania mostra le caratteristiche di colore dei color points per cui il colore del mantello si limita sul muso, orecchie, zampe, coda e genitali. Il resto del corpo ha una tinta chiarissima che va dal colore leggermente dorato al colore del fiore della magnolia. Particolare è la maschera che incornicia con forma romboidale gli occhi, muso, guance e bocca ed è nettamente staccata dai points delle orecchie. Ha una forma piuttosto robusta, la fronte è leggermente arrotondata, le guance piene, il mento nettamente disegnato, il naso di media lunghezza e presenta una leggera depressione, profilo leggermente arrotondato. Gli occhi di forma non troppo arrotondata, leggermente ovali di colore blue intenso. Il guantaggio è la caratteristica principale della razza, questi famosi guanti devono rispondere ad un disegno ben preciso e molto difficile da ottenere. Lo standard della razza vuole che i guanti bianchi sulle zampe anteriori si arrestino sopra l'articolazione ed inferiormente nella zona tra le dita ed il metacarpo. Il guanataggio può essere leggermente più alto nelle zampe posteriori. Tra la metà e i due terzi della superficie del tallone e termina a punta a forma di V rovesciata. Proprio queste ultime si chiamano “punte” o “speroni” e se non li possiede un Birmano non può aspirare a una carriera espositiva. Lo standard richiede inoltre una regolare simmetria sulle quattro zampe. Bisogna tuttavia ammettere che il guantaggio ideale è rarissimo ed anche i più titolati rappresentanti della razza presentano sovente piccole irregolarità. La trasmissione del guantaggio non è controllabile, due Gatti perfettamente guantati non danno automaticamente vita a cuccioli con un guantaggio ben riuscito.


Carattere
Equilibrato e sereno, il Birmano è un compagno adorabile, molto socievole si dimostra amichevole con i cani, i bambini e gli altri Gatti. Gli allevatori lo descrivono come un tipo “esclusivo” perché non ama far parte di un gruppo troppo numeroso, due o tre gatti sono per lui più che sufficienti. In compenso ama moltissimo la compagnia dell’amico umano, non sopporta l' indifferenza e ancor meno la solitudine. Non è un gran chiacchierone ma sa farsi capire molto bene. E’ tanto affettuoso con il suo padrone quanto distaccato e indifferente con gli estranei. E’ un gatto molto accomodante purché non gli si imponga niente con la forza e si adatta bene sia in appartamento che in una casa con giardino. Il Birmano ha un carattere molto tranquillo, è socievole, allegro e cosa non comune tra ì gatti,  poco permaloso. Il suo miagolio è dolce e delicato.


  Copyright Tutti Pazzi per i Gatti.EU